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mercoledì 2 luglio 2008

RIFLESSIONI e DOMANDE

Dopo esserci ormai tutti resi conto che siamo finiti in una gogna mediatica e condanna, senza neanche che venissero applicati i diritti che la Nostra costituzione sancisce. E che come sottolineato dall'Espresso, strutture con reati amministrativi maggiori sono illibati da qualunque provvedimento. Che facendo un percorso a ritroso nella storia passata, siamo stati condannati per persone che non lavorano più qui da un anno e chi in altre strutture ha problematiche simili prosegue con il suo lavoro... Tenendo conto che su intranet sono disponibili tutti i controlli eseguiti dalla ASL da anni...e troviamo incoerenze tra ciò che leggiamo e sentiamo in giro e ciò che sapevamo... Ci chiediamo:
- quando smetteremo di essere sottoposti subdole accuse, come per le torture cinesi?
- quando gli ordini professionali (medici, infermieri, fkt...etc), inizieranno a mettere serio ordine? - perchè due pesi e due misure?complotti ed interessi?
Nessuno sà che cosa si riaprirà, ma nessun medico è stato interpellato in questo senso.
ASL ed Unità di Crisi sono stati bravissimi a fomentare la chisura...a far perdere il lavoro a 200 medici, oltre che a rovinargli la reputazione e il futuro delle loro famiglie.
Riapertura, senza interpellare i diretti interessati che sono stati sottoposti alla gogna e che lo saranno alla riapertura, magari obbligandoli ad un'attività lavorativa che non gli compete (con un pò di gente che probabilmente sarà licenziata...).
E ci viene chiesto di essere presenti in struttura, senza darci neanche un minimo di informazioni...una presa in giro...come se fin'ora non ne avessimo subita.
Domani leggete TEMPI, l'inserto del "IL GIORNALE"... così forse capirete da dove nascono le nostre domande e serie perplessità...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

cari amici della s.rita.
è sempre increscioso commentare i gesti assurdi di persone che si ritengono intelligenti, ma che con le loro iniziative, danno solo una dimostrazione di ignoranza e di interessi poco chiari.
comunicati sindacali in cui si invita il personale della clinica a disertare assemblee,delegati(se cosi' si possono definire) che vanno in giro x l'istituto a rimuovere i volantini delle varie iniziative intraprese, incuranti di essere visti e arroganti se qualcuno gli fa notare che sono gesti scorretti e antidemocratici.
tutto questo ci da l'idea di quello che è il clima che si è creato e l'intezione da parte di questa gente di monopolizzare il tutto e di tenere volutamente i lavoratori di questo istituto all'oscuro di tutto.
noi a tutto questo dobbiamo dire no,no all'oscurantismo,no ai metodi stalinisti che vogliono imporci,no al silenzio e all'assenzo. è il momento di rialzare la testa,essendo presenti in tutte le iniziative che ci riguardano, a prescindere da chi le organizza e soprattutto è il momento di parlare,esponendo il nostro punto di vista sempre e comunque.diffidate da chi salta sulle sedie con una abbronzatura invidiabile ed infradito ergendosi a paladino del giusto,strappandosi via un vestito portato x anni facendo sempre e solo l'interesse del padrone e ghettizzato i dipendenti.non abbiamo bisogno di questa gente,abbiamo solo bisogno di essere resi piu partecipi di essere messi al corrente di tutto x avere finalmente la possibilità di poter pensare e di decidere in autonomia.ci vediamo tutti all'assemblea di domani. io ci sarò e cosi spero tutti quanti voi. ciao.

Santa Rita ha detto...

Testo integrale dell'email inviata alla segreteria del PD lombardia, dopo la ripresa di un volantinaggio fatto informazionierrate e diffamatorie. Forse queste brillanti persone prima di scrivere dovrebbero informarsi. I dati riferiti sono errati,quelli corretti sono a disposizione nel blog e sull'articolo di Tempi, nonchè nelle banche dati della nostra struttura (e che l'ASL milano ha sempre avuto a disposizione e controllato da quando la struttura è accreditata).

Alla Cortese Attenzione Partito Democratico Lombardia

Copia conoscenza:
- Presidente del Consiglio
- Rappresentanza di Alleanza Nazionale
- Rappresentanza di Lega Nord
In considerazione dell'opera di volantinaggio del PD zona 3 - Milano, chiediamo l'immediata sospensione di diffusione di informazioni false e senza assoluta conoscenza della struttura e dei suoi lavoratori, altrimenti saremo costretti ad intraprendere vie legali. Ci sembra di essere già stati sottoposti abbastanza ad una gogna mediatica, senza rispetto dei diritti sanciti dalla nostra costituzione, perciò non comprendiamo che interessi abbiano i Vostri Rappresentanti nel fomentare la
chiusura di una struttura in cui lavorano 900 persone a tempo pieno, che non hanno perso tempo durante le ore di lavoro per pause di caffè eccessive, ed hanno sempre cercato il massimo della qualità nell'assistenza al malato (da quella medica, sia nell'urgenza che nell'attività ambulatoriale, nella strumentazione, nella pulizia dei luoghi e nelle tecnologie in continuo divenire).
I lavoratori della Clinica Santa Rita - Milano

Anonimo ha detto...

Le mie perplessita' riguardano il fatto di vivere in un sistema imperfetto. Con un sistema Sanitario imperfetto, con una magistratura imperfetta… e con un sistema giornalistico che si difende dietro al diritto di cronaca per costruire servizi e trasmissioni con il principale interesse di guadagnarci sopra (chissa’ quanto prende al mese un direttore di giornale o un inviato speciale)
A nessuno interessa la verita'. Questo è il problema.
Per una "giusta causa" giornalistica si possono letteralmente sacrificare posti di lavoro, reputazioni di gente innocente, tanto a sparare nel mucchio qualche disonesto si prende.
Ci sono giornalisti che dopo aver dimostrato di essere direttori di Telegiornale incapaci, si sono riciclati in trasmissioni idiote di seconda serata che vivono di “gossip” e “cronaca nera” (perche’ cosi’ si incolla la gente al televisore).
Ci sono magistrati che di colpo diventano politici è Dio mio quando parlano non riescono nemmeno a coniugare semplici verbi che insegnano alle scuole elementari.
Sono state pubblicate fotocopie delle trascrizioni delle intercettazioni, intere fotocopie delle
ordinanze di custodia cautelare, le sintesi delle intercettazioni della polizia giudiziaria ad uso del PM. A quale proposito? Lasciamole ai giudici e agli inquirenti almeno sino alla fine della presunzione di innocenza degli indagati.
Pubblicazioni volutamente (dai media e forse da altri) prive di contestualizzazione che oltre a rivelarsi inefficaci come strumento d’accusa (in quanto non correlate ad un reato se rapportate ad un chiaro contesto specifico) potrebbero avere si un effetto e cioè distruggere la vita e la reputazione di alcune persone. Mi viene da pensare che magari siano usate per fini politici o per costruire carriere politiche (visto che per almeno un analfabeta è già successo).
Mi chiedo se in futuro si dimostreranno errori dei PM oppure errori di valutazione del GIP chi ne rispondera’ ? (è recente la cronaca di quanto avvenuto a Gravina dove adesso i contribuenti dovranno accollarsi i danni per risarcire un padre innocente infangato da un’ accusa fatta da PM in grado di arrivare ad una custodia cautelare in assenza di nessuna prova o grave indizio come poi affermato dalla Cassazione). Se un medico sbaglia deve pagare, se un medico provoca lesioni gravi dolose deve pagare con il carcere e con l’interdizione a vita. Se un magistrato commette un errore o peggio dolosamente arresta un innocente DEVE TASSATIVAMENTE PAGARE IN PRIMA PERSONA.
Se fossimo in uno stato di giustizia queste cose non accadrebbero.
Ma si sa in Italia funziona cosi’. Per poter dormire sonni tranquilli e ritenerci onesti, dobbiamo sapere che c’è qualcuno che ruba più di noi.
Da piccolo pensavo che quando una persona era cattiva allora arrivava la polizia a portarla via.
Adesso non lo penso più.
E permettetemi di sottolineare che quando sento gente che afferma che ha fiducia nella magistratura che indaga, beh allora non ho più niente da dire o meglio come dice un famoso cantante “mi viene il vomito è più forte di me”.

Anonimo ha detto...

Mi è stata richiesta un'opinione sullo scandalo della Clinica Santa Rita, e ben volentieri provo a dare il mio punto di vista sulla vicenda della quale -doverosa premessa- ho una conoscenza limitata a quanto riportato dalle cronache.
A chiedermelo è un amico di vecchia data che in Santa Rita ci ha lavorato e ci lavora in qualità di medico ed è totalmente estraneo ai fatti in questione.

Presso la Santa Rita ci sono stato un paio di anni fa per un esamuccio clinico di routine; una sola, breve occasione, forse troppo poco per poter esprimere giudizi di merito sull'intero complesso, ma la sensazione che ho avuto è stata comunque quella di una struttura efficiente, dinamica, funzionale quanto può esserlo la tipica struttura a sanità convenzionata del nord Italia.
E' triste ora dover temere che un santuario del diritto alla salute all'avanguardia come la Santa Rita possa diventare lo specchio di una società incapace di competere sulla qualità dei servizi, perchè focalizzata esclusivamente sulle logiche del profitto ad ogni costo e della necessità di fare cassa al di là di ogni vincolo etico e morale.

Le cronache degli ultimi anni sono disseminate di scandali sanitari, diagnosi errate, operazioni e terapie sbagliate. Ma se l'errore medico, spesso shoccante per gravità e conseguenze, rientra nel triste calderone della cosidetta "malasanità", ben più grave è l'impatto sulla pubblica coscienza di eventi speculativi perpetrati sulla pelle dei pazienti.
Sbagliare una diagnosi -magari per incompetenza- è una grave misfatto, ma mercificare la sofferenza altrui per proprio tornaconto è un'abominio criminoso.

Che differenza c'è tra un medico che asporta un polmone senza alcuna necessità se non quella di fare cassa, e un volgare trafficante d'organi?
E' ovvio che di fronte ad abomini morali di questa portata l'opinione pubblica si senta perduta, tradita, facile preda del sensazionalismo mediatico, disposta a fare di tutta l'erba un fascio.
Sono fermamente convinto che i 900 dipendenti della Clinica Santa Rita siano in stragrande maggioranza persone corrette e onesti lavoratori, costretti a subire le conseguenze della disonestà di pochi, ma è pur vero che si fatica a immaginare come questi pochi siano riusciti ad agire per anni nell'ombra, assolutamente indisturbati, nel silenzio e nell'indifferenza generale.
Possibile, ci chiediamo tutti, che nessuno sapesse, nessuno vedesse, nessuno sentisse il bisogno di dire "basta" a quello schifo?
Dov'erano tutti gli organi di controllo, interni ed esterni alla struttura, deputati a vigilare sulla qualità delle prestazioni? Dov'erano quegli ordini professionali dei medici che hanno preferito abdicare il proprio ruolo di garanzia nei confronti del paziente, accontendandosi di essere misurati più su parametri di esercizio (e di bilancio) che di servizi al malato?

Creare un mostro solo per darlo in pasto alla pubblica indignazione non è giusto, ma la necessità di far luce fino in fondo su quanto successo alla Santa Rita è irrinunciabile.
Chiarezza: al momento dovrebbe essere questa la parola d'ordine. Desiderio di far luce sugli eventi con serenità e rigore, senza sensazionalismi mediatici nè assurde cacce alle streghe.

Novecento persone impegnate quotidianamente e con passione nella loro opera al servizio di chi soffre chiedono che si rispetti la loro professionalità e integrità morale, e il miglior modo per farlo è far sì che quei pochi incapaci di condividere gli stessi principi e valori vengano allontanati e paghino, loro soltanto, le colpe di questo disastro.